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Attualità

 

Giornata nazionale annuale Spitex 02.09.2023

"Dove posso lavorare in modo indipendente e in team? In Spitex!"

Sabato 2 settembre 2023 si terrà l’annuale giornata nazionale Spitex sul tema della necessità di lavoratori qualificati e motivati. 

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ACAM attiva come istituto di impiego del servizio civile

Accogliamo volentieri civilisti presso la nostra Associazione per la cura e l’assistenza a domicilio nel Moesano (ACAM)

ACAM è attiva come istituto di impiego del servizio civile ed è alla ricerca di civilisti che desiderano dare il proprio contributo all’interno del nostro servizio Spitex.

Mettiamo a disposizione i seguenti impieghi:

  • Collaboratore assistenza e trasporti
  • Operatore sanitario

Nel primo caso non è necessario alcun requisito formativo e professionale particolare, mentre come operatore sanitario si richiede una formazione in ambito sanitario (minimo formazione come collaboratore CRS).

A livello personale sono richiesti in entrambi i casi: sensibilità, capacità di ascolto, empatia, facilità nelle relazioni umane, affidabilità, senso di responsabilità, flessibilità, puntualità, spirito di iniziativa e collaborazione, autonomia nello svolgimento di determinate mansioni.

Il candidato deve essere in possesso della patente di circolazione B e automunito.

In caso di interesse contattate la signora Savioni Katia, responsabile amministrazione, contabilità e servizi ACAM, al numero  +41 91 831 12 40.

Fonte immagine: www.zivi.admin.ch/aa1

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Nuovi orizzonti delle cure palliative...

L’Università delle Scienze Applicate della Svizzera Orientale (OST) è stata coinvolta in un’analisi scientifica dello stato delle cure palliative nel cantone dei Grigioni su mandato di Palliative.gr. È stato quindi progettato un workshop sul tema “percorsi di cura nel contesto palliativo” da svolgere e proporre a diverse regioni del canton Grigioni. La Mesolcina è stata proposta loro come regione di particolare interesse, poiché discosta rispetto al centro grigionese e di lingua madre italofona. L’obiettivo era comprendere come la nostra regione coordina, organizza ed implementa le cure da rivolgere ai pazienti di cure palliative. La modalità proposta è stata quella dei “casi studio” da discutere in modo interdisciplinare con i diversi attori coinvolti nel pomeriggio.

Lo Spitex ACAM Moesa ha accolto questa proposta formativa come una grande opportunità per migliorare l’offerta di cure palliative nella propria regione. Veronica Paggi, infermiera specialista in cure palliative presso l’ACAM Moesa, ha coordinato l’organizzazione del pomeriggio.

Il pomeriggio si è svolto il 19 agosto 2021 presso la sede di Cama; folta e ricca la partecipazione degli attori coinvolti nella rete di cure palliative, tra cui:

  • Dr. Med. Marina Carobbio, onorevole membro del Consiglio degli Stati, medico professionista e presidentessa di palliative.ch;
  • Dr. Med. Claudia Gamondi, primario presso la clinica di cure palliative e supporto all’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana;
  • Dr. Med. Eveline Brem, Dr. Med. Francesco Madonia, Dr. Med. Dieter Suter: medici di famiglia attivi sul territorio Mesolcina e Calanca;
  • Dr. Med. Maria Pia Mangione, psichiatra attiva nello studio a Roveredo;
  • Ilaria Bernardi Zucca, docente senior e responsabile della formazione continua nei percorsi di cure palliative presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI);
  • Linda Mossi Sammali (direttrice sanitaria ACAM); Emanuela Mirabella (specialista clinica in geriatria e gerontologia ACAM); Elena Mazzoni e Veronica Bacher (infermiere ACAM con CAS in cure palliative); Jovan Vasjljevic (capo cure casa per anziani Mesocco); Valentina Finani (infermiera presso la residenza delle Rose a Grono); Lara Allegri (infermiera consulente Alzheimer Grigioni); Irene Helbling (ergoterapista); Sharon Mazzoni (fisioterapista); Luca Feller (assistente sociale presso la Lega Ticinese contro il Cancro); Serena Vanini (assistente sociale presso la Pro-Senectute)

Attraverso i casi clinici, proposti dalla signora Prof. Dr.phil.  Andrea Kobleder (docente responsabile presso l’Università delle Scienze Applicate della Svizzera Orientale, Co-Leiterin Kompetenzzentrum OnkOs & Studienleiterin MAS Palliative Care), esposti e mediati in lingua italiana dalla professionalità della signora Iris Hess-Lafranchi, si sono potute evidenziare peculiarità legate al contesto regionale di appartenenza. È emersa l’importanza di riconoscere tempestivamente le caratteristiche definenti un paziente di cure palliative, attraverso l’utilizzo di strumenti validati, per migliorare la presa in carico e incrementare la qualità di vita percepita dall’utente. La territorialità della presa a carico di natura palliativa necessita di riconoscimento concreto, fondato su linguaggi e conoscenze condivisi, confronti, competenze apprese e soprattutto cooperazioni sinergiche fra i professionisti sanitari disponibili.

Durante la discussione sono emersi fattori rilevanti che rafforzano la qualità delle cure offerte in ambito palliativo sul territorio regionale, come ad esempio: la continuità delle cure, la reperibilità telefonica 24/24h e la disponibilità medica di riferimento in qualsiasi momento. Elementi questi che rassicurano il paziente e la famiglia all’interno di un percorso di malattia inguaribile. Attraverso il confronto fra gli attori coinvolti nella presa in carico, è emersa l’importanza di rafforzare la rete esistente di specialisti attivi nel campo palliativo: l’interprofessionalità è la chiave di cure palliative efficaci.

Sono emersi elementi indispensabili per ottimizzare la presa in cura in ambito palliativo, tra cui: l’offerta di un percorso spirituale attraverso una consulenza riconosciuta; la possibilità di coordinare i volontari della Lega contro il cancro anche sul territorio in questione; l’organizzazione di “letti palliativi” con personale curante specializzato all’interno delle case per anziani; il riconoscimento e l’accompagnamento nel periodo post-lutto per i familiari curanti, la possibilità di respite (assistenza di supporto e sollievo) per i familiari curanti nell’ultima fase della vita del proprio caro attraverso una rete coordinata.

Il contributo condiviso da ogni partecipante, attraverso la propria, specialità ed esperienza pratica, ha arricchito il pomeriggio formativo. È stato evidenziato il potenziale di sviluppo congiunto dei percorsi di cura nella nostra regione.

La rete interdisciplinare coinvolta nell’ambito citato si occupa da anni di promozione, erogazione e coordinamento delle cure palliative per la regione Mesolcina e Calanca. Questo momento d’incontro ha dato la possibilità di riflettere sui servizi e sulle strutture di cura, sulle lacune e sulle necessità emergenti: la rete e gli strumenti che possono far fiorire la cooperazione interprofessionale.

Un ringraziamento particolare alla dottoressa Marina Carobbio e alla dottoressa Claudia Gamondi per la disponibilità dimostrata: grazie al loro ruolo, alla loro competenza ed esperienza, è stato possibile dar vita ad un arricchimento importante nello scenario delle cure palliative della regione. Un grande ringraziamento ai medici curanti che, per inciso, ci sostengono sempre nella promozione e nel miglioramento delle cure. Ed un sentito grazie a tutti i partecipanti che hanno consentito di valorizzare l’intero pomeriggio.

In ultimo, ma non certo per ordine di importanza, un riconoscimento di gratitudine all’associazione ACAM, che grazie a queste opportunità di incontro e confronto, motiva e favorisce la crescita dei professionisti di cura coinvolti, a beneficio dei pazienti e delle loro famiglie: oggi più che mai questi stimoli al miglioramento e al perfezionamento delle cure domiciliari diventano strategie e strumenti indispensabili per gestire la complessità a cui siamo chiamati a rispondere.

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